Amanti della moda, e non solo, forse avete desiderato, di tanto in tanto, aprire un negozio di abbigliamento. Dopo aver analizzato la situazione, però, avete abbandonato l’idea, scoraggiati. Se è la passione a guidarvi, però, non dovete temere nulla. Scopriamo come aprire un negozio di abbigliamento, partendo dall’ABC.
Aprire un negozio di abbigliamento: le basi
Aprire un negozio di abbigliamento non differisce, per lo più, dall’aprire un negozio di qualsiasi natura. Anche se abbiamo già affrontato il discorso, è bene ribadire qualche concetto. Anzitutto, come in ogni altro mestiere, occorre grande passione per impegnarsi nel mondo del commercio. Scegliere questo mestiere come ripiego ad altro, non è pensabile.
Detto questo, occorre dire che, grazie alla liberalizzazione della cosiddetta Legge Bersani, per aprire un negozio di abbigliamento non sono necessarie particolari liberalizzazioni, purché la superficie del magazzino sia al di sotto dei 250 metri quadrati. In linea di massima è sufficiente comunicare all’ufficio Suap del Comune, nel quale si aprirà, l’inizio dell’attività (Scia).
Se da un lato questo ha reso più semplice avviare l’attività, dall’altro ha favorito il fiorire di numerose attività commerciali, spesso distanti anche pochi metri l’una dall’altra. In un mercato tanto concorrenziale, è necessario individuare sin da subito il proprio pubblico, che determinerà in futuro tutte le altre scelte. I nostri clienti saranno uomini, donne, bambini o di tutte queste categorie? I nostri prodotti saranno di fascia bassa, media o alta? Prodotti sartoriali oppure prodotti industriali? È chiaro che, in funzione di queste caratteristiche, andremo a scegliere, per esempio, il luogo dove sorgerà il negozio di vestiti, l’estensione dei locali e così via.
Negozio di abbigliamento in franchising: pregi e difetti
Una decisione che, forse, può essere presa ancora prima, riguarda la scelta di aprire un negozio di abbigliamento in franchising. Come in altri casi, questo tipo di scelta presenta dei pregi e dei difetti. L’importante è valutare attentamente entrambi e assumere una decisione consapevole degli uni e degli altri. Fra i vantaggi di aprire un negozio di vestiti in franchising possiamo citare:
- semplicità di avviamento attività: grazie ai pacchetti che molte aziende di abbigliamento offrono, possono avviare un’attività commerciale con facilità anche chi non ha esperienza;
- assistenza pre e post apertura: in molti casi le aziende di abbigliamento offrono servizi di assistenza, sia prima dell’apertura, con piani di fattibilità e business plan, sia dopo l’apertura, offerte, scontistica, ecc.;
- visibilità: banale a dirsi, ma affidarsi a un grande marchio significa ricevere indirettamente la visibilità di cui questo gode e, più è forte il marchio, maggiore sarà la visibilità che riceverà il punto vendita.
È tutto oro ciò che luccica? Assolutamente no, perché anche aprire un negozio in franchising presenta alcuni rischi, per cui, non sempre il gioco vale la puntata:
- dipendenza dal franchisor: se da un lato il franchisor offre la propria assistenza, dall’altro ci farà firmare un contratto che dovrà essere rispettato; questo implica che non saremo mai completamente liberi di fare ciò che vogliamo, almeno per il tempo previsto dal contratto;
- fee di ingresso e royalties: le aziende non concedono il franchising per la gloria, ma chiaramente pretendono di guadagnare; a questo proposito chiedono a chi decide di accedere all’offerta, una fee di ingresso e delle royalties sugli utili, che assottigliano il margine di guadagno;
Occorre poi considerare che il franchisor pretenderà alcuni requisiti minimi. Ne sono un esempio il luogo di apertura del negozio e l’arredo del negozio, che spesso è progettato da un ufficio del brand, e ha costi fissi a metro quadrato che sono inclusi nell’investimento iniziale.
Aprire un negozio di abbigliamento: pronti, via!
Abbiamo deciso di aprire un negozio di abbigliamento, abbiamo deciso il settore nel quale desideriamo andare a posizionare, abbiamo individuato la zona dove apriremo il negozio e abbiamo scartato l’idea del franchising. E adesso? Adesso viene il bello! Superata la fase iniziale, che è quella durante la quale è concesso qualche volo pindarico, è venuto il momento di prendere carta e penna per tirare due somme.
Scelto il settore (moda uomo, donna, bambino, di lusso, ecc.) dobbiamo capire chi può fornirci i capi di abbigliamento e quale politica adotta: acquisto dei prodotti o conto vendita? Quali sono i potenziali margini di guadagno? A questi, poi, occorre sottrarre tutte le spese che supponiamo dovremo affrontare:
- acquisto o fitto di locali, con annesse eventuali spese di ristrutturazione;
- costi per l’arredamento dei locali e acquisto delle attrezzature ritenute necessarie;
- costi di burocrazia varia (apertura Partita Iva, costituzione di società, varie ed eventuali);
- attività di promozione per il lancio dell’attività e delle future promozioni);
- utenze varie (energia elettrica, telefonica, tributi, ecc.);
- stipendi per il personale che decideremo di assumere;
- tasse e contributi pensionistici.
Aprire un negozio senza soldi
Arrivati a questo punto, forse, staremo realizzando che abbiamo deciso di aprire un negozio senza soldi. Un problema di non poco conto, ma tutto sommato non insormontabile. Iniziamo col dire che l’investimento iniziale, in realtà, non è così esoso. Molto, poi, dipende dalle valutazioni iniziali. Chiaramente un negozio di abbigliamento non di marca, fuori dal centro, dove sarete gli unici impiegati, non richiederà un grande investimento. Più siamo bravi, in tal senso, a contenere le spese e minore sarà l’investimento richiesto.
In ogni caso, qualsiasi sarà l’investimento che avrete calcolato, anche se avrete deciso di aprire un negozio in franchising, potrete sempre pensare di richiedere dei prestiti d’onore o un finanziamento a fondo perduto che, periodicamente, le Regioni e la Comunità europea erogano. Questo non solo consente a chi non ha il capitale iniziale di avviare l’attività, ma denota anche la capacità di sfruttare delle occasioni, caratteristica essenziale per chi decide di entrare nel mondo dell’imprenditoria.
Gestione di un negozio di abbigliamento
State ancora raccogliendo i coriandoli dell’inaugurazione, ma il bello deve ancora venire. Adesso è giunto il momento della gestione di un negozio di abbigliamento. Come si fa? Molto dipende dalle vostre capacità di imprenditore, ma dietro un’attività imprenditoriale di successo c’è anche molta organizzazione. Nulla può o deve essere lasciato al caso.
Tenere tutto sott’occhio, tuttavia, non è semplice. C’è chi scrive tutto per non perdere mai di vista nulla e chi, invece, si costruisce un proprio database informatico. Adoperare strumenti professionali, però, è l’unico modo per avere la certezza di avere sempre tutto sotto controllo. Un software gestionale per negozi, per esempio, può aiutare a tenere sotto controllo il magazzino, addirittura automatizzando ogni passaggio. Questo, per i più attenti, consente anche di effettuare analisi statistiche sulla merce. Alcuni software gestionali per negozi, inoltre, consentono la gestione delle fidelity card, l’emissione e l’archiviazione delle fatture, la gestione dei resi e così via. Uno strumento, insomma, che semplifica notevolmente la vita, specie per chi si affaccia per la prima volta in questo mondo.