Dal 1° gennaio 2019 la fattura elettronica è diventata obbligatoria, da quel momento ad oggi ci siamo abituati a parlare di fatture digitali sia in ambito pubblico che privato. In questo mese però (luglio 2022) c’è stato un ulteriore upgrade: anche per le ditte individuali a regime forfettario, finora in deroga, è divenuta obbligatoria la rendicontazione elettronica. L’obbligo si estende quindi anche agli architetti.
Fatturare elettronicamente vuol dire condensare in un unico strumento tre diverse azioni fino a questo momento gestite in modo analogico:
- emissione della fattura;
- trasmissione al cliente;
- archiviazione della documentazione.
Nel mondo dello smart working e delle aziende in condivisione di desk, questo modello ha un grande punto di forza: l’assenza di un ingombrante archivio fisico cartaceo.
La fatturazione elettronica poi è semplicissima, ne abbiamo già parlato anche in un nostro approfondimento che descrive il Decalogo di fattura elettronica senza errori. Per la sua realizzazione infatti non è più necessario predisporre un foglio di calcolo in Excel, o inviare tramite posta elettronica al cliente il documento per poi conservarlo in faldoni polverosi, una volta creata la fattura tutto è accessibile tramite dispositivi digitali.
I vantaggi di questo sistema sono più d’uno, il primo la tracciabilità, poi la possibilità di ridurre radicalmente i tempi e i costi della rendicontazione, infine cambiare totalmente la visione dell’archiviazione delle fatture.
Architetti fattura elettronica: come emetterla
Se la fatturazione elettronica in questi anni è diventata per gli enti pubblici e privati una consuetudine, per emettere una fattura elettronica per architetti o per un professionista che possiede l’iscrizione ad un Albo, la cosa non è altrettanto automatica.
Oggi gli architetti nelle fatture elettroniche devono inserire alcune particolarità, in primis denunciare l’iscrizione all’albo, esiste una sezione apposita in cui farlo per indicarlo. Poi è necessario inserire anche il calcolo del contributo di cassa previdenziale ai fini pensionistici dell’architetto, denominata Inarcassa, che per tutti gli altri non iscritti all’Albo si chiama Gestione Separata INPS.
All’interno del documento è possibile anche addebitare al cliente la cassa previdenziale Intercassa per una percentuale del 4% da calcolare sul valore del compenso del servizio.
Bisogna ricordare che se il regime fiscale dell’architetto è quello forfettario la cassa previdenziale deve essere sempre inserita nella fattura.
Altro elemento che contraddistingue la fattura di un architetto e di un libero professionista è il calcolo della ritenuta d’acconto.
Nello specifico i restanti dati che vanno a comporre una fattura digitale, diversi dalle particolarità appena elencate, sono la data dell’emissione, il numero del documento, i dati del fornitore e quelli del cliente, la descrizione del servizio, il valore del servizio (inserito sempre separatamente dall’aliquota iva), eventuali sconti, aliquota iva, valore totale del servizio, totale iva e totale documento.
La condizione affinché la fattura elettronica di un architetto sia completa è il Codice Destinatario, chiamato comunemente codice SdI, composto da 7 cifre, indispensabile per la trasmissione delle fatture elettroniche ai privati titolari di partita IVA. Tutti gli architetti che devono realizzare una fattura elettronica devono richiedere al cliente questo codice al fine di inserirlo nell’apposito campo della fattura.
Obbligo fattura elettronica architetti: i vantaggi di un software
La fattura elettronica per architetti è comunque consultabile sull’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, tuttavia il professionista deve fornire al cliente la copia dopo aver terminato l’erogazione dei propri servizi.
Sebbene sia consultabile, in casi come questo, in cui il professionista deve indicare determinati elementi nella fattura, è bene dotarsi di strumenti idonei per facilitare il lavoro.
Nel caso specifico delle fatture elettroniche architetti e professionisti possono adottare software, al fine di evitare errori di rendicontazione proprio nel calcolo della percentuale della cassa previdenziale. Grazie ad essi inoltre è possibile prevenire:
- errori di trasmissioni dati sbagliati;
- errori di conteggi;
- problemi di archiviazione.
Un software gestionale ben organizzato è in grado di consentire all’architetto di emettere le fatture in maniera completa e corretta, eventualmente apportare modifiche con facilità, trasmettere telematicamente tutti i dati al sistema, archiviare per almeno 10 anni le fatture e le ricevute, oltre che ricevere alert di scadenze e dei pagamenti.