Quando si parla di microimprese si fa riferimento a delle piccole realtà imprenditoriali che al pari delle piccole e medie imprese, definite motore dell’economia europea, contribuiscono allo sviluppo del territorio. Prima di addentrarci nel mondo delle microimprese, però, è importante conoscere la definizione di queste realtà, per comprendere a quali fondi e misure di assistenza esse possono avere accesso.
Microimprese: definizione e sostegno alle piccole realtà
La Commissione europea ha sottolineato l’importanza della precisa distinzione tra le tipologie di impresa, e quindi anche delle microimprese, attraverso una raccomandazione in cui viene riportata la definizione e i requisiti da rispettare per poter rientrare nelle diverse categorie, valida per tutti gli Stati membri. È importante precisare che tale distinzione è necessaria per l’erogazione di specifici fondi e misure di assistenza. Vediamo, quindi, qual è la definizione di microimprese.
Definizione microimprese: differenza tra micro, piccola e media impresa
La Commissione europea delinea per le diverse tipologie di impresa politiche e programmi fatti “su misura”, per sostenere il loro sviluppo e la loro competitività. La distinzione, stabilita attraverso la normativa europea, si basa principalmente sul numero di dipendenti e sul fatturato o sul bilancio annuo.
Una microimpresa è un’azienda con meno di dieci dipendenti e un fatturato o un bilancio annuo non superiore ai 2 milioni di euro. Si parla di piccola impresa, invece, quando i dipendenti sono meno di 50 e il fatturato o il bilancio annuo non supera i 10 milioni di euro. Infine, un’impresa media è un’azienda con fatturato non superiore ai 50 milioni di euro, un bilancio annuo uguale o inferiore a 43 milioni di euro e un massimo di 250 dipendenti. Ulteriori elementi a riguardo delle microimprese vengono forniti dall’art. 2435-ter del Codice civile. In esso, infatti, viene specificato che una microimpresa, per essere definita tale,non deve emettere titoli, deve avere uno stato patrimoniale attivo non superiore a 175 mila euro e ricavi da vendite o prestazioni inferiori o pari a 350 mila euro. L’appartenenza a queste categorie, inoltre, viene meno se due delle soglie limite dei requisiti richiesti vengono superati.
Microimprese: la possibilità del bilancio semplificato
L’art. 2435 del D.lgs. 139/2015 riporta in modo chiaro le disposizioni in merito alla redazione del bilancio per le realtà imprenditoriali che possono essere definite microimprese. Il decreto legislativo prevede la possibilità, e non l’obbligo, per queste imprese di redigere quello che viene definito il “bilancio super abbreviato”. Tale denominazione deriva dal fatto che nella sua predisposizione sono escluse alcune documentazioni che per il bilancio ordinario rappresentano parti essenziali.
Le microimprese possono infatti omettere la nota integrativa, il rendiconto finanziario e la relazione sulla gestione. Nel caso in cui due dei limiti previsti dalla definizione di questa tipologia d’impresa vengano superati, l’azienda deve redigere nuovamente il bilancio, in alcuni casi in forma ordinaria, in altri in forma abbreviata.
I vantaggi delle microimprese: il Fondo Garanzia PMI e i finanziamenti a fondo perduto
Piccole realtà, come le microimprese, devono fronteggiare maggiori difficoltà, confrontandosi con un mercato altamente competitivo e dominato da aziende molto grandi. Tuttavia, rientrare in questa categoria di impresa comporta diversi vantaggi. Le istituzioni pubbliche e locali predispongono politiche e misure esclusivamente a sostegno di queste realtà, come le agevolazioni finanziarie o il microcredito. Le microimprese hanno la possibilità di accedere a bandi di finanziamento con particolari vantaggi. È il caso dei finanziamenti a fondo perduto che, nonostante non coprano tutte le spese, rappresentano un’importante occasione per poter sostenere la propria impresa. tra questi la possibilità di finanziamenti a fondo perduto.
Nel 1996, il Ministro dello Sviluppo Economico ha istituito il Fondo Garanzia per le PMI: uno strumento volto a garantire l’accesso al credito non solo delle PMI ma anche delle microimprese. Grazie al Fondo Garanzia, infatti, queste due tipologie imprenditoriali possono ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive.
Microimprese e Covid-19: gli aiuti per uscire dalla crisi
La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova numerose imprese e l’economia del nostro paese, per questo è stato ritenuto fondamentale tutelare e sostenere i lavoratori. A tal proposito, riconoscendo che le PMI e le microimprese fossero categorie particolarmente colpite dalla crisi sorta con la pandemia, è stato concesso anche alle imprese in difficoltà al 31 dicembre 2019 di accedere al contributo a fondo perduto e agli abbuoni Irap, due strumenti di sostegno importantissimi previsti dal Decreto Legge Rilancio. La Commissione europea attraverso la Terza modifica del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza della Covid-19 ha sottolineato come la crisi abbia aggravato ancora di più le difficoltà che le PMI e le microimprese si trovavano ad affrontare. Da qui la necessità di sostenere queste realtà per scongiurare il rischio di fallimento di un ingente numero di imprese rientranti in queste due categorie, con serie e chiare ripercussioni su tutta l’economia.
Le opportunità destinate alle microimprese sono molteplici ma richiedono il rispetto di requisiti abilitanti. Pertanto, risulta fondamentale conoscere le caratteristiche richieste e rimanere aggiornati per non perdere importanti occasioni.