Come ogni anno, anche per il 2021 sono state pubblicate le tabelle ACI utili a determinare il rimborso chilometrico e il fringe benefit. Per chi non lo sapesse, le tariffe ACI sono parametri, aggiornati annualmente, adoperati per il calcolo rimborso chilometrico di quei lavoratori dipendenti o professionisti che adoperano il proprio mezzo di trasporto per attività lavorative. Il fringe benefit ACI, invece, è la retribuzione in natura dovuta per la concessione ai lavoratori di un veicolo aziendale per uso promiscuo, cioè sia per esigenze private che di lavoro.
Vediamo, dunque, le tabelle ACI 2021 e, successivamente, spieghiamo come adoperarle correttamente per il calcolo dei costi chilometrici e a quale trattamento fiscale sono sottoposti i rimborsi.
Le tabelle ACI 2021: tutti i costi chilometrici 2021
Le tabelle ACI 2021 sono state pubblicate, come ogni anno, sulla Gazzetta ufficiale. Le tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli, come sempre, vengono elaborate dell’Automobile Club d’Italia. Esse si suddividono, a seconda dell’alimentazione e della produzione in corso o terminata, in:
- fringe benefit 2021: autoveicoli a benzina in produzione
- fringe benefit 2021: autoveicoli a gasolio in produzione
- fringe benefit 2021: autoveicoli a benzina-gpl, benzina-metano o metano esclusivo
- fringe benefit 2021: autoveicoli ibridi (benzina e gasolio) in produzione
- fringe benefit 2021: autoveicoli elettrici e ibridi plug-in in produzione
- fringe benefit 2021: autoveicoli a benzina fuori produzione
- fringe benefit 2021: autoveicoli a gasolio fuori produzione
- fringe benefit 2021: autoveicoli a benzina-gpl, benzina-metano fuori produzione
- fringe benefit 2021: autoveicoli elettrici, ibridi e ibridi plug-in fuori produzione
- fringe benefit 2021: motoveicoli
Rimborso chilometrico ACI 2021
In ognuno di questi documenti (scaricabili cliccando sui rispettivi link) è possibile ricercare la marca (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Ferrari…) e il modello dell’autoveicolo o motoveicolo. Laddove il modello non dovesse essere presente nelle tabelle ACI, allora, come previsto dalla circolare ministeriale 326/1997, occorrerà prendere in considerazione il modello più simile a quello in uso. Selezionato il modello, quindi, è possibile leggere il costo chilometrico e il fringe benefit annuale corrispondente.
Pertanto, il lavoratore dipendente o professionista che deve calcolare il rimborso chilometrico ACI 2021 non dovrà fare altro che individuare il proprio autoveicolo o motoveicolo e il corrispondente costo, da inserire nel calcolo del rimborso.
Il rimborso chilometrico: cos’è e come avviene
Finora abbiamo parlato del rimborso chilometrico, con riferimento alle tabelle relative all’anno in corso. Per offrire una trattazione completa, però, cerchiamo di capire che cos’è e come avviene il rimborso chilometrico.
Che cos’è il rimborso chilometrico
Sempre più spesso si verifica che i dipendenti di un’azienda – la quale non dispone di una propria flotta di mezzi – debbano usare un veicolo nelle proprie disponibilità. Con veicolo nelle disponibilità del dipendente, quindi, si intende un veicolo non necessariamente di sua proprietà. Tale situazione, ovviamente, si può verificare anche qualora si tratti di un libero professionista che adoperi ugualmente un mezzo nelle proprie disponibilità.
In entrambi i casi, l’azienda o il committente, deve effettuare un rimborso al lavoratore. Tale rimborso prende il nome di rimborso chilometrico. Il suo calcolo avviene sulla base delle tabelle ACI che, come abbiamo visto, sono aggiornate entro il mese di dicembre dell’anno in corso, e farvi riferimento per l’anno successivo. All’interno delle tabelle per il rimborso chilometrico sono già conteggiati i costi di:
- carburante
- pneumatici
- riparazione e manutenzione
- quota ammortamento capitale
- quota interessi sul capitale investito
- assicurazione RCA
- tassa di possesso
Al contrario, nelle tabelle ACI non vengono inclusi:
- pedaggi autostradali
- tariffe dei parcheggi
Questi dovranno essere opportunamente documentati a parte per mezzo di tagliandi o scontrini fiscali.
Come si calcola il rimborso chilometrico
Abbiamo visto che, grazie alle tabelle ACI rimborso chilometrico, è possibile determinare il costo per chilometro di qualsiasi modello di autoveicolo o motoveicolo. Il calcolo rimborso chilometrico, pertanto, avviene moltiplicando il valore riportato nelle tabelle per il numero di chilometri percorsi.
Facciamo un esempio: Mario Rossi possiede una Fiat 500 da 85 CV alimentata a benzina, con la quale effettua un viaggio di lavoro da Roma a Napoli e ritorno. Le tabelle chilometriche ACI riportano un costo del chilometro di 0,4072 €. Da un portale (come quello Michelin) possiamo, invece, calcolare la distanza fra Napoli e Roma, che ammonta a 222 chilometri, che diventano 444 per il ritorno. Il rimborso chilometrico, pertanto, sarà:
Rimkm= 0,4072 · 444 = 180,80 €
Come avviene il rimborso chilometrico
Chiarito di cosa si tratta e come si calcola, veniamo alle modalità di rimborso chilometrico. Iniziamo con il chiarire che tali somme, non rappresentano una remunerazione, ma, come dice il nome stesso, un indennizzo della spesa già sostenuta dal lavoratore per i costi di spostamento della trasferta. Pertanto, i rimborsi chilometrici, anche laddove inseriti in busta paga, non sono sottoposti a tassazione. Salvo che il trasferimento non avvenga nel medesimo comune di residenza, nel qual caso la legge stabilisce si tratti di una remunerazione e, pertanto, deve essere sottoposta a tassazione.
Trattamento fiscale dei rimborsi chilometrici
In merito al trattamento fiscale dei rimborsi chilometrici occorre fare alcune distinzioni. I costi chilometrici, infatti, hanno un trattamento differente a seconda del trattamento riservato al lavoratore dipendente o del trattamento previsto per l’azienda.
Trattamento fiscale per il lavoratore
Come è stato già detto, i rimborsi chilometrici non costituiscono una remunerazione e, pertanto, non concorrono alla formazione di reddito. Tuttavia, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate, l’esenzione non è applicabile nel caso di rimborsi chilometrici relativi a trasferte sul territorio comunale. In questo caso, quindi, occorre tassare anche le somme ricevute per tali spostamenti.
Trattamento fiscale per l’azienda
Il trattamento fiscale dei costi chilometrici per l’azienda, invece, è stabilito dall’articolo 95 del Testo unico delle Imposte sui Redditi. Esso stabilisce che i limiti di deducibilità dipendono dall’impiego di veicoli dotati di una potenza non superiore a 17 cavalli fiscali, per alimentazione a benzina, o 20 cavalli fiscali, per alimentazione a diesel. Nel caso di veicoli con potenza superiore, invece, la deduzione sarà ridotta.
Rimborsi chilometrici con software gestionale
I software gestionali, al giorno d’oggi, possono davvero semplificare la vita di qualsiasi azienda. Grazie alle più moderne tecnologie, è, infatti, possibile creare software gestionali in grado di calcolare automaticamente i costi chilometrici, collegandosi direttamente a una banca data aggiornata anno per anno. Una semplificazione notevole, che consente a qualsiasi azienda di dedicarsi alle questioni più importanti e lasciare questi aspetti più noiose alle macchine.